Commentare una sconfitta come quello contro la Costa Rica è difficile, soprattutto dopo la partenza degli azzurri che aveva fatto ben sperare. Ma da che cosa è dipeso questo black out totale nella partita di ieri? Proviamo ad analizzare la situazione.
1) Il modulo
Prandelli ha insistito su questo 4-5-1 che molto bene aveva fatto contro l’Inghilterra, non riuscendo a capire che ogni partita fa storia a se e, quello che poteva essere giusto contro gli inglesi, si è rivelato poi sbagliato nella seconda gara del girone dove, probabilmente, si doveva già iniziare la partita allargando il gioco e non farlo successivamente, con la squadra sotto e stanca. Soprattutto poi, con la scelta di rinunciare a Verratti, giocatore che , pur non avendo disputato una ottima partita contro l’Inghilterra, comunque risulta una pedina importante nel possesso palla. Thiago Motta non ha le stesse caratteristiche e non lo scopriamo certo oggi. L’ideale sarebbe stato iniziare a quel punto con De Rossi, Pirlo e Marchisio sulla mediana. Candreva e Cerci larghi a supportare Balotelli. L’ingresso delle 4 punte è stato tardivo.
2) Balotelli
Avevamo già parlato anche di lui: croce e delizia. Se contro l’Inghilterra aveva sfruttato al meglio le 2 palle gol che gli erano capitate, procurandosene una e segnando l’altra, contro la Costa Rica pecca di presunzione. Nonostante quanto aveva detto in conferenza stampa il giorno prima della partita quando, in realtà, si era presentato “diverso” dicendo che per lui contava di piu’ la squadra che non il suo mondiale. Quel pallonetto tentato al trentesimo sullo zero a zero fa incazzare ancora di piu’ ogni volta che si rivede l’azione. Con lo specchio della porta visibile ed una partita ancora da sbloccare, avrebbe dovuto pensare soltanto al gol. Nessuna bocciatura, attenzione. In un contesto in cui hanno steccato quasi tutti la partita non si può colpevolizzare un singolo per la sconfitta. Resta però un “punto” anche guardando la panchina, con il capocannoniere del campionato italiano relegato lì’. Vale lo stesso discorso fatto a proposito del modulo: come in alcune partite uno può andar bene mentre in altre no, così in alcune partite Immobile potrebbe essere piu’ utile di Balotelli. E se queste alternative si hanno, perché non sfruttarle?
3) La difesa
Si era già detto anche di questo. Affidarsi al blocco della Juventus dopo una stagione comunque massacrante da un punto di vista fisico, con i bianconeri che hanno giocato piu’ partite di tutti, aveva i suoi pro ed i suoi contro. Mettiamoci in tutto questo i problemi fisici di Barzagli e la mancanza di esterni di ruolo. Ma Pasqual e Criscito non avrebbero fatto comodo a questa Nazionale?
4) Le temperature.
Si, il discorso sul caldo e sull’umidità può esser anche giusto. Ma come faceva caldo per noi, lo era anche per gli avversari. E dire che loro sono piu’ abituati di noi non regge. Allora, i carichi di lavoro effettuati prima della partenza per il Brasile, a che cosa sono serviti?
5) Prandelli
Per come la vedo io, come tanti erano stati i suoi meriti nella vittoria contro gli inglesi con la scoperta di questo nuovo modulo, così molti errori ha fatto nella partita di ieri. “I cambi non hanno funzionato”, le parole del c.t. E’ anche vero che se inseriti nel contesto di una squadra stanca e lunga, sotto di un gol e con la possibilità di esporsi alle ripartenze degli avversari, poco potevano fare. Ma da questo punto di vista Prandelli ha tutte le possibilità di capire quali sono stati gli errori e non commetterli nella gara decisiva contro l’Uruguay, dove abbiamo 2 risultati su 3.
Già, perché il caldo può esser un problema. Ma lo è per tutte e 2 le squadre in campo. Il modulo invece può esser cambiato, se si analizzano gli errori commessi. Se ci sarà la giusta autocritica, senza pensare troppo alle condizioni climatiche, i risultati si potranno vedere già dalla prossima partita contro l’Uruguay. In caso contrario, se si dovesse uscire, non vorrei sentire frasi del tipo: “Colpa delle condizioni climatiche”; “Gli altri sono piu’ abituati di noi”.
Giorgio Fraticelli